In order to fly in the dolomites area of Trentino, this year you need: - Required: Minimum one red smoke bomb to be used in case of accident - Suggested: the app “112 Where ARE U” installed on your phone (it’s free both for Android and iOS) - Suggested: one PMR radio always tuned on the 8-16 safety channel
Smoke bombs can be purchased in Canazei at the shop “Sport amplatz”. The smoke bomb must be activated in case of accident if you need help. When flying, if you see the red smoke leave the area in order to leave free airspace to the helicopter. If you had an accident, call the 112 phone number (the app does that for you while providing at the same time your exact position to the emergency team), then activate the smoke bomb if you need to be rescued.
The PMR radio must be tuned on channel 8 and subchannel 16 (for the tech-savy channel 8 and CTCSS subtone 16). That's why we call it channel 8-16, in Italy it's a channel conventionally used for safety in the mountains. For the real radio geek, the frequency is 446,09375 MHz and the subtone is 114,8 Hz. This radio channel cannot be used to call for rescue but keep listening for any contact.
Le ali da parapendio sono sempre più performanti, sempre più piloti fanno voli sempre più lunghi.
Questo aumenta le occasioni in cui ci si trova a condividere i cieli con gli alianti, anche in zone dove prima questo non succedeva.
Se a questo aggiungiamo che il pilota di aliante sempre più spesso è distratto dai propri strumenti, il rischio di collisione incomincia a diventare un fattore da tenere in considerazione.
Ci auguriamo che questa relazione di mancato incidente appena pubblicata rappresenti un utile momento di riflessione per piloti di volo libero e di aliante affinché tutti possano continuare a godere in sicurezza degli stessi cieli.
Data: 1 maggio 2014 Mezzi: parapendio-aliante Località: nei pressi del Monte Bolletto, Brunate, Como Quota: 1800m SLM circa
Profilo del pilota (parapendio): Pilota esperto, esperienza ultradecennale
Profilo del pilota (aliante): Brevettato di recente
Condizioni meteo: Visibilità ottima, buona attività termica.
Dinamica: Lungo il costone che porta a Brunate le condizioni termiche sono buone, una strada di cumuli consente di viaggiare in linea retta, due ali da parapendio a breve distanza l'una dall'altra viaggiano in direzione di Brunate. Nella stessa area stanno volando quattro o cinque alianti. La dinamica viene così descritta dal pilota: "All’altezza del monte bolletto ho visto un aliante un centinaio di metri più basso di me, avanti e alla mia sinistra che stava termicando in cerchi molto larghi e io procedevo dritto poco più fuori dei cerchi della sua traiettoria. La visibilità era ottima (una delle giornate più terse degli ultimi anni, appennini emiliani in vista!) Lo tenevo d’occhio e dopo un paio di giri era alla mia quota alla mia sinistra (io continuavo a procedere in linea retta). Sempre guardandolo invece che continuare a girare ha cominciato a puntarmi (era alla mia quota a circa 300 m alla mia sinistra). tutto avveniva molto velocemente e io non potevo fare altro che proseguire dritto e pensavo “non può non avermi visto - ma che cosa sta facendo, ecco ci siamo!) Hai presente, se hai avuto la sfortuna di fare un incidente in macchina o in moto, quegli attimi in cui pensi - mi sta per venire addosso -, ma non puoi cambiare la tua traiettoria e tantomeno la sua, e un istante dopo senti il rumore del ciocco delle lamiere? Stessa situazione tra un istante ce l’ho addosso… Istintivamente ho anche girato spalla e braccio verso destra (lui arrivava dritto alla mia sinistra, perfettamente a 90° rispetto a me) per proteggermi un istante prima dell’impatto. All’ultimo istante il pilota ha picchiato e virato inclinando l’aliante verso sinistra , l’ultima cosa che ho visto era la parte terminale dell’ala che veniva verso di me e poi mi passava di pochissimo sotto o davanti , tutto era velocissimo (a me sono sembrati veramente pochi metri…. L’altro pilota alle mie spalle parla di una decina di metri)."
Esito: La manovra repentina del pilota di aliante evita di poco la collisione, nessuna conseguenza per entrambi i piloti.
Considerazioni: L'analisi delle tracce dei due mezzi ha confermato che la collisione è stata evitata all'ultimo momento dalla manovra del pilota di aliante che, forse concentrato sugli strumenti, non aveva visto il parapendio. Sempre più spesso si verificano rischi di collisione tra questi mezzi, probabilmente a causa del fatto che i mezzi da parapendio sempre più efficienti portano un numero crescente di piloti a coprire distanze sempre maggiori aumentando la probabilità di condividere cieli e termiche con gli alianti. La FIVL ha avviato un dialogo su questo tema con esponenti e responsabili sicurezza del mondo aliantistico, la proficua collaborazione ha evidenziato i seguenti punti. - Oggettivamente la grande differenza di velocità tra le due tipologie di mezzo rappresenta un fattore di rischio. - I piloti di aliante condividono la preoccupazione per il crescente numero di mancate collisioni e c'è volontà comune di affrontare il problema in modo costruttivo. - La "distrazione da strumentazione" è un fattore su cui è necessario sensibilizzare i piloti di aliante. - Per contro, i piloti di volo libero fanno assunzioni non sempre corrette circa la capacità di manovra di un aliante che non sempre, in particolare per quanto riguarda mezzi con maggiore allungamento alare o più zavorrati, sono in grado di variare repentinamente la propria direzione. - Il pilota di aliante inoltre ha una visione più ristretta del pilota di parapendio avendo angoli morti maggiori, questo pone qualche problema di "convivenza" in termica se il pilota di volo libero (non è il caso di questo mancato incidente) inverte il senso di rotazione mentre magari è in un punto morto di visibilità di un aliante che condivide la termica.
Raccomandazioni:
Raccomandazione n.1, per chi pratica il volo di distanza in aree frequentate da alianti l'adozione del sistema anticollisione FLARM è da prendere in considerazione quale strumento per rendersi visibili dagli strumenti di chi pratica volo a vela. Considerata la grande differenza di velocità tra i due mezzi, il parapendio ha ben pochi margini di manovra per evitare una collisione, è quindi necessario lavorare nella direzione di una sua maggiore visibilità da parte del pilota di aliante. L'adozione del dispositivo anticollisione FLARM nel volo a vela è ormai estremamente diffusa, tale strumento è anche obbligatorio nelle compedizioni. Il FLARM è un dispositivo anticollisione che trasmette via radio (su frequenze di libero utilizzo) ai velivoli circostanti la propria posizione gps e la direzione di movimento. Altri dispositivi FLARM possono quindi rilevare una possibile rotta di collisione e allertare il pilota con notevole anticipo (3-5 km). In modalità "passiva" il FLARM consente di essere visti ma non fornisce allarmi E' questa modalità, certamente più semplice ed economica, quella più interessante per i mezzi da volo libero il cui interesse principale è quello di essere visti ed evitati da altri velivoli più veloci. La federazione svizzera di volo libero ha condotto negli scorsi anni una sperimentazione sull'utilizzo del FLARM al fine di evitare collisioni con gli alianti. La sperimentazione ha avuto esito positivo e la federazione svizzera ha ritenuto di consigliare ai propri piloti l'adozione del FLARM nel volo libero finanziando anche la progettazione di dispositivi specifici per il volo libero. Attualmente questi dispositivi risultano utilizzati da circa 1.200 piloti di volo libero. La funzionalità "FLARM passivo" è attualmente disponibile in commercio come modulo opzionale per alcuni strumenti da volo libero (in particolare Flytec 6020, Flytec 6030, Brauniger IQ-COMPEO+, Brauniger IQ-COMPETINO+) al costo di circa 100 euro aggiuntivi rispetto al costo dello strumento. E' anche possibile installarla su strumenti già in possesso dei piloti che non ne fossero dotati. Altri produttori si sono detti interessati a valutare la possibilità di integrare tale funzionalità nei loro strumenti e la FIVL si è fatta promotrice di coordinare un gruppo che valuti le migliori soluzioni tecniche disponibili affinché questo obiettivo sia raggiunto.
Raccomandazione n.2, regole di precedenza in termica. Sebbene i mezzi da volo libero abbiano precedenza nei confronti degli alianti è opportuno che, quando volano insieme in termica, entrambi rispettino le norme di precedenza. Quindi adeguarsi al senso di rotazione di chi è in termica e non invertire il senso di rotazione quando in termica c'è qualcun'altro. Come già detto il pilota di aliante non ha visibilità a 360 gradi e se quando recupera la visibilità del parapendio con cui sta condividendo la termica questi ha invertito il senso di rotazione si possono creare situazioni di pericolo per entrambi. Si raccomanda quindi di adottare nei confronti degli alianti le stesse norme di precedenza in termica che si adottano nei confronti dei mezzi da volo libero.
Raccomandazione n.3, comunicazione tra club di volo libero e di aliantisti. Quando club adiacenti di volo libero e di volo a vela frequentano gli stessi cieli è opportuno stabilire un canale di comunicazione che consenta la diffusione di informazioni su eventi, manifestazioni, gare. Il giorno della mancata collisione di cui stiamo parlando, era in corso una gara di alianti. Condividere tra piloti delle due discipline informazioni su date e percorsi di questi eventi può certamente contribuire a migliorare la sicurezza di tutti. Si raccomanda quindi ai club di volo libero di prendere contatti con club di volo a vela che dovessero frequentare gli stessi cieli e attivare una canale di comunicazione permanente.
Auguri di un 2013 ricco di fantastiche giornate di volo.
Quest’anno la FIVL vara una importantissima iniziativa, ponendosi all’avanguardia nel panorama del volo libero mondiale: rende disponibile il sistema live-tracking a tutti i piloti che desiderano utilizzarlo, a costi molto convenienti.
Nelle righe che seguono spiegheremo di cosa si tratta. Per prendere parte all’iniziativa è necessario inviare ENTRO IL 25 GENNAIO una email all’indirizzo "fivl@fivl.it" con oggetto “live tracking”, copiando quanto segue:
“desidero prendere parte all’iniziativa “live tracking” e mi impegno a versare la somma di € 90,00 oltre all’IVA entro giorni 8 dal momento della conferma dell’ordine da parte della FIVL, richiedendo il dispositivo tracker. Specifico che il mio indirizzo è …”
Questo avviso riguarda i seguenti modelli di sellette da parapendio SUPAIR:
Skypper, Evo XC2, Evo XC3, Shamane, Shamane FR, Vamp, Profeel, Acro 3, Acro Base.
NOTA: Dopo la pubblicazione iniziale di questo avviso di sicurezza SUPAIR ha allungato l'elenco di imbraghi interessati. La lista è quindi stata aggiornata.
Data: Dicembre 2012 Imbrago: di tipo integrale, sistema di ritenuta (cosciali e ventrale) di tipo T-Lock Mezzo: parapendio certificato EN C
Profilo del pilota: Pilota esperto, esperienza ultradecennale, vola con questo imbrago da anni, nessun cambio di attrezzatura recente, si accinge a decollare da un decollo che ha già frequentato
Condizioni meteo: Giornata invernale soleggiata con termica debole
Dinamica: Lasciamo la descrizione della dinamica al racconto del pilota: "La giornata è bellissima, sole e splendida vista dal decollo. Come al solito, tra una battuta e l’altra, iniziamo a prepararci, due di noi decollano e le condizioni, per essere dicembre, sono ottime, si fa anche quota! La voglia di decollare cresce. Io inizio ad imbragarmi, ad un certo punto faccio una cosa che non faccio mai, ho freddo alle mani ed interrompo quello che sto facendo per mettermi i guanti, (solitamente i guanti sono l’ultima cosa che metto prima di decollare), poi riprendo la preparazione chiudendo il “tubo” dell’imbrago ed agganciando il portastrumenti. Verifiche di rito (quasi tutte), faccio i controlli alla vela ed aspetto la folata che arriva subito. Decollo alla francese, la vela sale molto bene mi giro e comincio a correre giù dalla ripida discesa del decollo. Appena la vela va in portanza sento l’imbrago che si sfila, è un attimo, capisco di non aver allacciato i cosciali. Sono ancora con i piedi per terra e decido di farmi scivolare attraverso l’imbrago abbandonando la vela, il tempo che questo avviene è sufficiente a sollevarmi di 1,5-2 metri, il decollo è ripido e quel metro orizzontale in volo si è tramutato in una quota pericolosa. Cado sulla neve tra qualche roccia e prendo una grande culata, mi rialzo, sono vivo."
Esito: Qualche contusione ed indolenzimento muscolare
Considerazioni: La frequenza di questo tipo di incidente è in aumento in quanto con gli imbraghi di tipo integrale non è possibile fare un controllo visivo pre-decollo di cosciali e ventrale e al contempo è possibile decollare senza accorgersi della dimenticanza se non al momento dell'involo. Come in molti altri casi la dimenticanza di allaciare cociali e ventrale è legata ad una modifica nella sequenza abituale di preparazione al decollo: il freddo ha indotto il pilota a modificare la sequenza abituale indossando i guanti prima del solito e questa modifica al proprio "rito" di preparazione ha innescato la dimenticanza. Si conferma quindi come anche un componente secondario dell'attrezzatura di volo (in altri casi analoghi si è trattato di particolari come un auricolare o un dispositivo per urinare in volo) possa modificare la sequenza di preparazione quanto basta per indurre a saltare un passaggio fondamentale. Frequenti fattori coadiuvanti sono la fretta di andare in volo e un livello di attenzione più basso del solito. Tornando al racconto del pilota: "E’ pazzesco fare errori così stupidi ed è contemporaneamente molto banale distrarsi, ripensandoci ho commesso una serie di errori impressionanti: - Le condizioni meteo facili ed il decollo conosciuto hanno abbassato la mia soglia di attenzione - Non chiacchieravo durante la preparazione ma non mi sono neanche sposato più in là per stare tranquillo - Ho interrotto la mia sequenza di preparazione (il primo dei due errori più gravi) per mettere i guanti e l’ho fatto mentre avevo l’imbrago in spalla non avendo allacciato i cosciali. Questo non riesco a spiegarmelo, io di solito non indosso mai l’imbrago se non per prepararmi al decollo, anche se lo devo spostare lo sollevo o lo metto su un spalla proprio per evitare quello che mi è successo. Forse anche per questo, quando ho ripreso la preparazione, i cosciali erano (per me) allacciati e sono passato al punto successivo - Tutti gli errori precedenti non sono però sufficienti se non si aggiunge la mancanza del controllo cosciali come ultima azione prima di decollare (2° grave errore)"
Raccomandazioni: Effettuare sempre e comunque il controllo di cosciali e ventrale subito prima del decollo. Quando il controllo visivo non è possibile (come nel caso di imbraghi integrali) il controllo deve essere eseguito toccando con le mani le fibbie. Allacciare tutte le fibbie dell'imbrago immediatamente dopo averlo indossato e non slacciarle fino all'atterraggio. Ogni modifica alla propria checklist abituale deve essere considerata una interruzione, ad ogni interruzione la checklist deve essere ricominciata a partire dal primo elemento. Si rammenta che i piloti con esperienza sono statisticamente più soggetti a dimenticanze nella fase di preparazione rispetto a piloti poco esperti. Appena ci si accorge della dimenticanza, se possibile, abortire il decollo. Altre alternative sono: - ritorno al pendio immediato anche a costo di riportare qualche danno - slanciare le gambe in alto tra gli elevatori ed agganciarle agli elevatori stessi per poi riportare l'imbrago, con le mani, nella posizione corretta. Questa manovra è illustrata in un video del DHV ( http://www.youtube.com/watch?v=WQMS7H3sz2A ) e la sua efficacia è dimostrata. Si consiglia di provare questa manovra a terra per verificarne l'efficacia con la propria attrezzatura. In ogni caso, se si va in volo con i cosciali slacciati, è necessario prendere provvedimenti in modo molto tempestivo perchè il pilota, scivolando verso il basso, rimane appeso all'imbrago per le fettucce che passano sotto alle ascelle. Questa posizione può essere mantenuta solo per pochi minuti in quanto la circolazione sanguigna verso le braccia viene bloccata e questo fa perdere rapidamente le forze. Cercare di raggiungere l'atterraggio in questa posizione può avere esito fatale.
Fonti: Le informazioni sono state fornite dal pilota stesso.
Sul numero 251 di "Volo Libero" Rodolfo Saccani ci spiega come segnalare un incidente attraverso il sito internet di FIVL e come contribuire in questo modo alla sicurezza di tutti noi.
Una volta all'anno i responsabili sicurezza delle federazioni europee si incontrano per fare il punto sulle questioni principali legate alla sicurezza del volo libero. Quest'anno il meeting si è tenuto a Nizza ed erano rappresentate Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Olanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Inghilterra.
Il canale 8-16 è il canale dedicato alla sicurezza. Tutti dovremmo avere una radio sempre accesa e sintonizzata su questo canale.
Se tutti hanno il canale 8-16, nel momento in cui qualcuno ha un incidente tutto diventa più facile. Se non risponde in radio possiamo assumere che abbia bisogno di aiuto e attivare immediatamente i soccorsi, se risponde in radio possiamo sapere esattamente come sta e di cosa ha bisogno.
Senza questo canale invece si perde tempo per cercare di capirne le condizioni, si prova a parlarci gridando, si aspetta di vedere se sposta il mezzo, considerando che non sempre è agevole farlo. Si perde tempo, ma il tempo a volte non andrebbe proprio sprecato.
Il canale 8-16, pur non avendo la stessa portata di un VHF, gestirebbe efficacemente la quasi totalità delle emergenze. Ha il grande vantaggio di essere semplice ed economico.
Una seconda radio sempre accesa sul canale 8-16 non pesa quasi nulla e non costa quasi nulla. E' semplicemente l'equipaggiamento di sicurezza con il miglior rapporto benefici/costo mai esistito.
L'Aero Club Monte Farno ed il Club Orobica Volo Libero organizzano, per venerdì 16 novembre, una serata sul tema della Sicurezza a cura di Rodolfo Saccani, Responsabile Sicurezza FIVL.
La serata si terrà presso la Biblioteca Comunale di Gandino in Piazza Vittorio Veneto 9 con inizio alle ore 20.30, l'ingresso è gratuito e aperto a tutti.
Durante la serata si parlerà di certificazioni, caratteristiche e problematiche derivanti dalle nuove vele, dei nuovi imbraghi e di come la FIVL operi e si ponga a tutela della Sicurezza dei piloti.
Questo avviso di sicurezza riguarda le sellette da parapendio modello Cult-3 di Skywalk con i seguenti numeri seriali:
CULT3 XS SHCU3GXS-0712-00580 da SHCU3GXS-5111-00309 a SHCU3GXS-5111-00318 SHCU3GXS-0712-00579
CULT3 S da SCCU3GS-3412-0906 a SCCU3GS-3412-0915 da SHCU3GS-2212-876 a SHCU3GS-2212-880 da SHCU3GS-1912-598 a SHCU3GS-1912-602 da SHCU3GS-2212-816 a SHCU3GS-2212-825 da SHCU3GS-5111-00319 a SHCU3GS-5111-00338 SHCU3GS-0712-00581 SHCU3GS-0712-00582
CULT3 M da SHCU3GM-3412-876 a SHCU3GM-3412-905 da SHCU3GM-2212-776 a SHCU3GM-2212-815 da SHCU3GM-2112-666 a SHCU3GM-2112-680 da SHCU3GM-1912-603 a SHCU3GM-1912-612 SHCU3GM-0712-00584 SHCU3GM-0712-00585 SHCU3GM-0712-00586 da SHCU3GM-5111-00362 a SHCU3GM-5111-00378 da SHCU3GM-5111-00339 a SHCU3GM-5111-00361 SHCU3GM-0712-00595
Non siamo soddisfatti dell'evoluzione attuale delle certificazioni per parapendio ma non vogliamo limitarci ad aspettare soluzioni dall'alto. Pensiamo di poter fare qualcosa da subito per iniziare a risolvere l'attuale crisi di credibilità delle certificazioni, questo qualcosa è dare maggiore trasparenza al processo di certificazione. E' un primo passo, magari piccolo, ma è un passo importante e soprattutto possiamo farlo senza dover aspettare i lunghi tempi necessari alla modifica del protocollo EN. Come piloti, come clienti, abbiamo il diritto di chiedere più trasparenza sulla sicurezza dei mezzi che voliamo. Vogliamo poter consultare e confrontare i report di certificazione con poco sforzo, vogliamo anche vedere i video delle manovre di certificazione perché vogliamo renderci conto di come quelle manovre sono state eseguite e quali sono state le reazioni del mezzo.