Parapendio: Joachim e l’Italia campioni del mondo 2019
Mai una giornata come quest’ultima in quel di Krushevo è stata più azzurra
e non mi sto riferendo al colore del cielo che comunque lo era anch’esso.
Joachim Oberhauser, pilota di Termeno (Bolzano), 43 anni, esperto di macchine agricole nella vita, è il nuovo Campione del Mondo di volo in parapendio. Insieme a lui il team Italia vince per la prima volta identico titolo in condivisione con la Francia, campione uscente ancorché subito rientrante.
Joachim è stato forse il più costante, spesso nei primi dieci, ma anche Christian Biasi, suo un quinto posto in una task, e Marco Busetta con la sua vittoria nel penultimo volo, unico italiano a vincerne uno, hanno fatto del loro meglio. Ecco gli azzurri presenti nella Repubblica della Macedonia del Nord, regione Pelagonia (da sinistra nella foto): Christian Biasi, il team leader Alberto Castagna, che sarebbe poi il CT di altri sport, Silvia Buzzi Ferraris, Marco Busetta, Joachim Oberhauser e Alberto Biagio Vitale che ha fatto un quarto posto in una tappa.
Non è stato facile tenere testa ad avversari come i francesi e a campioni come Méryl Delferriere e Honorin Hamard che, con un ultimo scatto di orgoglio a poche ore dalla fine del mondiale, hanno riportato la Francia sul gradino più alto del podio da dove gli azzurri l’avevano scacciata il giorno prima. Ma non ci sono stati solo i transalpini a dare pensieri alla nostra nazionale perché a turno ci hanno provato un poco tutti, sloveni, russi, coreani, giapponesi, svizzeri e altri ancora.
Secondo la cronaca proposta dal sito ufficiale sulla decima e ultima task del 16° Campionato del Mondo di volo libero in parapendio la giornata è iniziata con vento da nord, con due donne in gara per la medaglia d’oro femminile e quattro maschietti per quella generale, distanziati tra loro da una manciata di punti, anche meno delle dita di una mano talvolta. Tutto si sarebbe giocato su un percorso di 96 km, dal consueto decollo est sopra la cittadina macedone fino all’atterraggio nei pressi del villaggio di Ribnici, portando i piloti dall'estremo nord delle pianure fino giù a sud, quasi in Grecia. Ce l’hanno fatta in 107 a toccare meta dei 144 presenti allo start (sei assenti) in rappresentanza di 48 nazioni, un successo di partecipazione che gli organizzatori possono ben vantare. In totale 150 volatori comprese 21 pilote.
L’ha spuntata Bogdan Bialka, primo pilota irlandese a vincere una task nella storia dei mondiali, dopo un testa a testa con l’americano Mitchell Riley e l’argentino Federico Rodriguez terzo a pari merito con Michal Gierlach (Polonia); quinto Honorin Hamard, sesti appaiati Felipe Rezende (Australia) e Stanislav Mayer (Repubblica Ceca). Migliore tra le donne Méryl Delferriere ed è la sesta volta nelle 10 task che la francese consegue questo risultato. Dopo di lei Yael Margrlisch (Svizzera) e Keiko Hiraki (Giappone).
Tempo del vincitore 2 ore e 35 minuti, ma la velocità massima come media l’ha stabilita Riley con 34,32 km/h. In effetti era arrivato a meta una decina di secondi prima di Bialka, ma poi l’algoritmo ha rimesso le cose a posto (si fa per dire), assegnando più punti al vincitore.
Quindi le classifiche finali del 16° Campionato del Mondo 2019 sono queste:
generale: 1 - Joachim Oberhauser (Italia), campione del mondo; 2 - Gleb Sukhotskiy (Russia), 3 - Honorin Hamard (Francia); 4 a pari merito Vladimir Bacanin (Serbia) e Ulrich Prinz (Germania); 6 - Russell Ogden (Regno Unito); 7 - Yoshiaki Hirokawa (Giappone); 8 - Tilen Ceglar (Slovenia); 9 - Frank Brown (Brasile); Francisco Javier Reina Lagos (Spagna)
femminile: 1 - Méryl Delferriere (Francia), campionessa del mondo 2019; 2 - Yael Margrlisch (Svizzera); 3 - Kari Ellis (Australia), 4 - Marcella Uchoa (Brasile); 5 - Keiko Hiraki (Giappone)
Classifica per nazioni: 1 - Francia e Italia, team campioni del mondo 2019; 3 – Giappone; 4 – Svizzera; 5 – Slovenia; 6 – Spagna; 7 - Brasile; 8 – Regno Unito; 9 – Ungheria; 10 – Slovacchia
Nel ringraziare i lettori per la pazienza con la quale mi hanno sopportato e in particolare quelli sopravvissuti alla lettura integrale dei miei post, aggiungerei un grazie alla penna di Ruth Jessop e ai suoi imput dal sito del campionato. Non ci ho capito molto, ma abbastanza per annoiare tutti voi.
Agli azzurri invece un grazie più con il cuore che con la penna.
Gustavo Vitali, u.s. FIVL
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