Mondiali parapendio, task 8: resistono Joachim e l’Italia
Il giorno di riposo di ieri è stato speso da molti piloti in una bella
nuotata nel lago di Ohrid tra Macedonia e Albania, noto anche come lago di Ocrida, uno dei maggiori della penisola balcanica e considerato uno dei più antichi della terra, grande quasi come il nostro Garda, ma meno profondo. Pare nessun record sia stato stabilito dai volatori in acqua …
Scherzi a parte, gettato alle spalle lo stop obbligatorio per regolamento, stamattina alle 9,45 le nazionali che stanno partecipando al Campionato del Mondo di volo in parapendio hanno timbrato puntuali il cartellino al posto di lavoro (si fa per dire), cioè il decollo est sopra Krushevo, scoprendo che la temperatura si era abbassata di circa 15° rispetto a due giorni prima, causa passaggio di un fronte freddo. Base cumuli 1800 metri circa, cielo abbastanza coperto tanto da restare tutti in attesa fino alle 14 per poi spiccare il volo lungo un percorso di 65,4 km verso sud, il più breve fino a oggi. Atterraggio a Logovardi (nella foto tratta dalla pagina facebook del campionato), villaggio situato una decina circa di chilometri a est della cittadina di Bitola e che dà il nome all’aeroporto della stessa. Ce l’hanno fatta 109 parapendio dei 149 in cielo.
Oltre a quanto suddetto, dal sito ufficiale si potrebbe pure dedurre che il percorso prevedeva una boa nei pressi di Topolcani, villaggio nel comune di Prilep, la B26, con cilindrici concentrici di 400 m e 10 km di raggio. Se ho capito bene, ma mi sono rimasti dei dubbi che la mappa a lato non ha sciolto, si doveva entrare nel primo per poi uscire da questo e anche dal secondo di 10 km. Poi rientrare nel primo di 400 m per uscire verso il traguardo. Gli organizzatori hanno ritenuto che questo fosse interessante per vedere se i piloti prendevano rotte diverse.
Primo a meta il tedesco Ferdinand Vogel (nella foto a sinistra) in un’ora e tre quarti circa volando a 32,41 km/h di media. Secondo lo sloveno Jurij Vidic seguito dalla francese Méryl Delferriere, migliore delle 21 donne in gara, sempre e meritatamente al comando della classifica femminile. Quarto un risorto Alberto Vitale che tuttavia non porta punti all’Italia ancora inchiodata al quinto posto. Poi Rolf Dale (Norvegia) a pari merito con Dusan Oroz (Slovenia) e Helmut Eichholzer (Austria). In campo femminile dopo Méryl, Johanna Hamme (Svezia) e Yael Margrlisch (Svizzera).
Il nostro Joachim Oberhauser (nella foto a destra), oggi 14°, ha difeso il primo posto nella classifica individuale con una manciata di punti di vantaggio sul tedesco Ulrich Prinz. Seguono: Gleb Sukhotskiy (Russia) terzo; Tilen Ceglar (Slovenia) quarto; Honorin Hamard (Francia) quinto; Frank Brown (Brasile) sesto; Russell Ogden (Regno Unito) settimo.
Sempre invariata la classifica femminile: Méryl Delferriere (Francia); seconda Yael Margrlisch (Svizzera); terza Kari Ellis (Australia).
Classifica per nazioni: Francia, Giappone, Spagna, Svizzera, Italia, Slovenia, Brasile
Per oggi è tutto. Mi spiace che dal pestare sulla tastiera le mie dita si siano lasciate prendere più dalla geografia che dalla cronaca della gara. La potete trovare in questa pagina. A domani
Gustavo Vitali, u.s. FIVL
sito ufficiale - pagina facebook ufficiale - risultati e classifiche - la cronaca in inglese