Messaggio del Presidente
Caro amico,
Il volo libero, rappresentato in Italia dalla FIVL, ti accoglie calorosamente.
Questo è un luogo di passione infinita: quella del volo praticato nella forma sua più semplice, più pura e facilmente accessibile a tutti.
Ormai da più di 29 anni la FIVL, comunità dei praticanti del volo con deltaplano, parapendio e aquilone, ha scritto la storia di questo sport.
Nelle prossime righe cercherò di descriverti la nostra passione. Così, quando alzerai gli occhi al cielo e ci vedrai volare, saprai chi siamo, cosa e come facciamo... magari con un pizzico di invidia.
L'arte del volo libero, merita di essere affrancata dai falsi pregiudizi che l'ammantano e ne hanno limitato l'espansione.
Quando racconto a qualcuno della mia passione per il volo, percepisco, quale automatica conseguente reazione, di essere considerato una sorta di matto spericolato. Sono allora costretto quasi a giustificarmi, come avessi compiuto una sorta di atto di cui mi dovrei vergognare.
In realtà, quando incontrerete un vololiberista, difficilmente avrete davanti uno sconsiderato. Sarà molto più facile che abbiate incontrato una persona meticolosamente preparata, dotata di una spiccata prudenza, che affronta coscienziosamente e con grande rispetto il proprio sport e gli elementi naturali.
Chi vola non è più "pazzo" di chi pratica altri sport nei quali è necessaria una adeguata e preferibilmente meticolosa preparazione per affrontare gli elementi naturali, quali l'alpinismo, l'arrampicata, l'immersione, il kayak, la vela ecc. Colui che vola, infatti, non è una persona che, ogni volta che decolla, si affida al destino. Lo è se affronta l'aria senza la dovuta responsabilità, al pari di chi mette gli sci d'alpinismo ai piedi senza conoscere le proprie capacità e sia privo della preparazione per valutare quali siano i pericoli della montagna. Come bisogna sapere quando e dove andare a sciare, così è necessario sapere esattamente quando e dove volare.
Agli albori del parapendio allorchè le vele si cucivano negli scantinati, i materiali erano approssimativi, le tecniche di volo empiriche, la conoscenza della meteorologia da parte dei piloti un mistero, si sono prodotti un numero elevato di incidenti. Da allora sono passati 25 anni e di strada ne è stata fatta tantissima. Ai nostri giorni i progetti sono sviluppati da aziende ad alta tecnologia ed i prodotti sono testati ed omologati.
Esistono vele e delta sicuri. Paragonare un attuale parapendio ad uno di 15 anni fa sarebbe come paragonare una calcolatrice ad un PC.
Si può pertanto affermare che volare in sicurezza è possibile ed, anzi, è, e deve essere, la normalità.
Incidenti ne capitano ancora e sempre, purtroppo, ne capiteranno, come in altri sport; essi sono riportati annualmente in questo sito e fatti oggetto di studio per trasmutare l'esperienza in sicurezza. Prevalentemente, l'inconveniente, nel volo, è il risultato di una errata valutazione di sè, o dell'ignoranza della situazione aerologica e meteorologica. L'incidente può accadere, inoltre, quando un pilota vola un mezzo non idoneo alla propria capacità ed esperienza.
I parapendio ed i deltaplani, infatti, non sono tutti uguali. Esistono varie categorie di omologazione delle vele e vari tipi di delta. Dalle ali estremamente sicure e "scolastiche", anche se meno efficienti, si può arrivare ai mezzi da gara che impongono capacità ed altissima sensibilità di pilotaggio. Non si può passare dalla guida di uno scooter a quella di una moto GP senza prima avere svolto un percorso di progressione di capacità, così come non si può passare dalla palestra di roccia indoor alla parete sud della Marmolada o da un ultraleggero ad un caccia. Purtroppo c'è chi, per spirito di competitività, si mette nei guai scegliendo di acquistare un parapendio a lui non adatto, pur di "andare forte", oppure si comporta da autodidatta ignorando le regole basilari del volo.
Insomma, il volo è disciplina, passione, preparazione che non ammette lo spirito spericolato.
Per questo è obbligatoriamente previsto un corso di apprendimento.
Terminato il corso, necessario per acquisire l'attestato obbligatorio di volo, si possono muovere autonomamente i primi "passi" nell'aria. In breve tempo, il neo pilota sarà in grado di compiere tragitti notevoli, rimanendo in aria, sopra le nostre montagne, anche per diverse ore. L'emozione delle prime planate è destinata a lasciare spazio ad una gioia indescrivibile: il volo!
Esso emula quello dei rapaci. Non c'è motore. La bravura del pilota, al pari del pilota d'aliante, è quella di riuscire a sfruttare le masse d'aria ascensionali, chiamate "termiche" o "dinamiche" per farsi portare in quota e di lì spostarsi verso il luogo desiderato o verso una nuova "termica". Il parapendio, infatti, non è un paracadute, non è cioè un dispositivo che attenua una caduta, ma una vera e propria ala, identica per concezione a quella degli aerei, una "macchina" con la quale non solo si plana, ma si aspira a guadagnare quota, a salire. Il suo motore è la combinazione tra l'aria, il calore del sole, la morfologia del terreno.
Con quest'ala riusciamo a "veleggiare" compiendo tragitti di decine di chilometri.
Nel volo la prestanza fisica del pilota non è essenziale, è invece importante possedere una buona capacità di coordinazione dei movimenti. Certamente è consigliabile essere fisicamente in forma e preparati, soprattutto se si aspira a fare voli di durata e distanza. Pertanto, il pilota, soprattutto, usa il cervello, la concentrazione, la sensibilità. In ogni volo che non si risolva in una planata egli è impegnato in un gioco di strategia, nel quale le conoscenze teoriche dell'aerologia, della morfologia del territorio, della micrometeorologia, della formazione delle nuvole, del movimento dell'aria, e delle informazioni provenienti dagli strumenti "di bordo", vengono assommate, concretizzate, adattate al particolare momento, al fine di ottenere due risultati fondamentali: la sicurezza del proprio volo e la ricerca costante della termica migliore o della traiettoria più efficiente.
Se il proprio ragionamento strategico avrà ben funzionato, il pilota si troverà nel posto giusto al momento giusto per continuare un "gran volo". Allora sarà chiamato ad utilizzare la massima sensibilità e coordinazione, tese a compiere quei movimenti di controllo della vela e di distribuzione del proprio peso nella selletta, talvolta quasi impercettibili, che gli assicurano di condurre l'ala nel migliore dei modi, per salire meglio e trovare l'assetto migliore. Se il calcolo è errato il pilota inesorabilmente è destinato a planare verso un atterraggio. In gergo si dice che egli avrà "bucato". Il buco ha l'effetto collaterale di provocare, spesso, la simpatica derisione degli amici, destinata a placarsi davanti ad una birra fresca.
Ogni volo, pertanto, più che una sfida all'aria, è una sfida all'intelligenza ed all'arguzia, un affinamento della propria personale tecnica e sensibilità. In un gioco infinito di pensiero e tecnica.
Non è affatto detto, peraltro, che il volo debba essere così impegnativo. Ognuno ha i propri limiti ed ognuno gode dell'aria e del piacere di volare in modo diverso. Così si può essere soddisfatti anche semplicemente planando in condizioni aerologiche assolutamente sicure e tranquille, magari decollando nel pomeriggio inoltrato, per godersi la fantastica sensazione d'essere in aria in scenari splendidi. Invece che farsi una discesa con gli sci, si scende volando da monti e colli nel corso di tutto l'anno!
L'entusiasmo per il volo, inoltre, favorisce l'amicizia. Si accendono alchimie di empatia e simpatia tra i piloti che amano condividere la solidarietà che permea un ambiente così ricco di passione ? e di salami.
Volare con noi è possibile ed è più facile e sicuro di quello che sembra, purchè si mantenga il cervello "acceso". E' uno sport che si può praticare a qualsiasi età (vi sono bravissimi piloti ultra-settantenni) e che comporta costi abbordabili. Nei nostri decolli stanno assieme operai, professionisti, imprenditori: non siamo una elite e non vogliamo esserlo. Siamo tutti semplicemente piloti, orgogliosi della nostra passione.
Altrettanto orgogliosamente riteniamo di praticare uno sport in totale armonia e rispetto dell'ambiente. Non inquiniamo, non facciamo rumore, usufruiamo di decolli in luoghi accessibili che non deturpano e siamo attenti alle problematiche ambientali ed al rispetto per la natura. Un importante studio ha evidenziato come l'impatto ambientale del nostro sport sulla fauna è senza dubbio più trascurabile rispetto a quello di un semplice escursionista nel bosco. Laddove ci vengono segnalate, ci atteniamo alle direttive di chi tutela le specie e cerchiamo di collaborare.
Chi fosse interessato ad approfondire la disciplina del volo potrà contattarci ottenendo, quanto meno, un sorriso disponibile.
Presidente FIVL
Luca Basso