Il volo libero e gli incendi
GLI 'ANGELI CUSTODI'
IL VOLO LIBERO E GLI INCENDI
Ritengo opportuno portare alla conoscenza dei nostri associati un ambito di impegno che la FIVL intende affrontare come una nuova sfida: quella di essere, per usare una felice espressione di Alfio Caronti, gli 'ANGELI CUSTODI' del nostro patrimonio naturalistico ed ambientale.
Di questa espressione di Alfio facciamone uno slogan!
Inutile sottolineare l'importanza dell'argomento e le sue ricadute. Quella che segue è solamente una parte della corrispondenza di questi giorni.
Invito, anzi prego, tutti a dare un loro contributo ed una loro testimonianza.
Grazie per la vostra attenzione.
Luca Basso
LETTERA FIVL APPARSA SU
LA REPUBBLICA, QUOTIDIANI, SITI DI INFORMAZIONI ECC.
Stim.mo Direttore,
Le scrivo in qualità di Presidente della F.I.V.L., Federazione Italiana di Volo Libero, che rappresenta oltre 5000 piloti di deltaplano e di parapendio attivi in Italia.
Quest'estate le tragiche notizie di incendi, appiccati, soprattutto per opera di sciagurati piromani in meravigliose regioni del nostro Paese, hanno purtroppo monopolizzato la cronaca.
Con questo mio breve scritto vorrei segnalarvi un'opera silenziosa, ma estremamente importante, svolta dai 'nostri' piloti a favore della prevenzione degli incendi ed invitarLa, se lo riterrà utile, a ricavarne una notizia per la Sua testata.
Lo spunto trae origine da una osservazione svolta da parte del club di volo libero di Tocco Da Casauria, nelle vicinanze di Pescara. I piloti dello stesso hanno osservato che il comprensorio di monte Morrone, ove si svolge una costante e continuativa attività di volo libero, è sostanzialmente l'unico territorio nel quale non sono scoppiati incendi rilevanti. Il Morrone, che raggiunge i 2060 metri, è una lunga dorsale montuosa che fa parte della catena del Gran Sasso e ne è divisa dal corso del fiume Pescara. Si tratta di un territorio per molti aspetti ancora selvaggio, ricoperto da fitte faggete e raggiungibile solo tramite sentieri escursionistici.
Il fatto che detto territorio sia stato risparmiato dagli incendi non sembra un caso.
La FIVL ha efficacemente verificato che i luoghi di volo maggiormente frequentati dai 'visitatori del cielo' in deltaplano e parapendio sono stai risparmiati dagli incendi.
La ragione è presto detta. I piloti di deltaplano e parapendio volano a bassa velocità ed a quote relativamente poco elevate in zone per lo più montuose ed impervie. Lo fanno senza motore, silenziosi, perfettamente integrati con l'ambiente naturale che li circonda. Ciò permette loro di svolgere una vera e propria azione collaterale di 'pattugliamento' del territorio: una osservazione dello stesso da una posizione privilegiata ed 'unica'.
Noi piloti siamo abituati a scorgere anche il segnale di fumo del più lontano comignolo per capire quale sia la direzione e l'intensità del vento al suolo, nelle varie zone di volo. Siamo i primi ad accorgerci di un focolaio in vaste zone poco popolate. Nel contempo, il nostro modo di volare ci permette di soffermarci sui dettagli del territorio e di mettere a fuoco (ovviamente dal punto di vista visivo), porzioni di territorio altrimenti non visibili.
Nel contempo, questo 'pattugliamento' rappresenta un notevole deterrente per i malintenzionati che potrebbero essere individuati da un mezzo silenzioso che si muove sopra le loro teste.
Non si tratta solo di una forma di prevenzione passiva. I membri del Volo Libero Tocco, per esempio, hanno avvistato in volo importanti focolai sulla Maiella e sono stati i primi a segnalarli alle autorità preposte: la tempestività dell'intervento ha evitato il peggio. Si può quindi affermare che il volo libero, oltre ad essere una meravigliosa esperienza di comunione con le forze della natura, si svolge in simbiosi con il territorio. Pertanto, nello specifico, costituisce un valido fattore di prevenzione e protezioni contro gli incendi. In generale, un mezzo di tutela del territorio.
Tenevo a segnalarLe quanto sopra affinché le persone e le autorità possano, anche attraverso questo scritto, comprendere che i vololiberisti non sono personaggi estremi che possono essere conosciuti dalla cronaca solo ed esclusivamente in caso di incidenti o di exploit sportivi. Si tratta, per lo più, persone serie, preparate, che amano la natura, con la testa sulle spalle e pronti a collaborare per la difesa dell'ambiente. Di quell'ambiente che mano frequentare con responsabilità e che con altrettanta responsabilità mirano a difendere.
La ringrazio dell'attenzione e saluto con cordialità.
Luca Basso
ALFIO CARONTI CI SCRIVE:
All'Attenzione del Presidente della FIVL
Caro Luca, congratulazioni per la tua 'recente' elezione. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerti personalmente, ma ho già avuto modo di apprezzare i tuoi interventi.
Due settimane fa in vacanza, leggendo degli incendi, ho scritto questa lettera (che ti invio) riservandomi di iviartela non appena avessi avuto accesso alle email.Ieri al mio ritorno, su Repubblica ho letto il tuo articolo sullo stesso argomento. Avevo sottolineato i punti che non conoscevo bene.
Ora dopo la tua segnalazione, che spero avrà una risposta, vorrei solo suggerirti, e sicuramente lo avevi già considerato, di non mollare in questa pubblica offerta, e di arrivare magari alla Protezione Civile, con un incarico ufficiale, e con una richiesta in contropartita di una linea radio preferenziale o altro (aree di volo, decolli, atterraggi ecc.). Suggerirei anche di offrirsi a fare dei corsi di informazione sul come 'giudicare'pericoloso o meno un incendio, o comunque sul cosa e a chi segnalarlo.
Penso che l'aggancio da te iniziato possa contribuire a far ottenere almeno il minimo indispensabile in questo paese in termini di volo libero, e a mettere la numerosa popolazione dei vololiberisti in buona luce con il Paese.
Non pazzi e fanatici di sport estremi, ma angeli custodi della natura.Un saluto a tutti.
Buon lavoro.
Alfio Caronti
LA RISPOSTA DI RODOLFO BIANCOROSSO DIRETTORE DI AVIAZIONE SPORTIVA
Caro Basso,
ricevo con piacere e pubblico con la dovuta evidenza la tua lettera sul delicato argomento incendi e prevenzione. Ritengo che lo stesso ragionamento possa essere applicato a tutte le zone nelle quali si pratica volo libero, e te lo dico da pilota di libero della prima ora (il mio primo campionato italiano a Campo Tures nel 1977, l'ultimo al Dolada nel 1983...).
AS arriva ogni mese sui tavoli della politica e delle Istituzioni, ed è con vero piacere che ospito la tua lettera. Sono sempre a tua disposizione per appoggiare, anche nelle sedi istituzionali, ogni iniziativa che possa favorire lo sviluppo del volo in toto, indipendentemente dalla presenza del motore.
Un caro saluto e a presto risentirci.
Rodolfo Biancorosso
LA RISPOSTA DI ALFREDO CREMA
Caro Vitali,
Ti prego di testimoniare al Presidente il mio vivo apprezzamento e la mia totale condivisione per la lettera che gentilmente mi hai fatto pervenire.
La sorveglianza naturalmente e silenziosamente attuata da chi pratica il volo libero è un deterrente formidabile contro lo scempio perpetrato da criminali a danno del nostro meraviglioso territorio.
A differenza di chi, utilizzando ogni canale mediatico possibile, esalta la propria attività di prevenzione e controllo (i cui risultati peraltro sono sotto gli occhi di tutti...), i praticanti di questo magnifico sport dimostrano nei fatti come la loro semplice presenza si riveli utilissima per scongiurare questi atti criminosi.
Con l'occasione desidero ringraziarti per tutte le informazioni che con diligente sollecitudine mi fai pervenire. Invio i più cordiali saluti che ti prego di voler condividere con il Presidente.
Alfredo Crema