L'aria
L’aria è trasparente ed apparentemente uguale a se stessa in
ogni momento.
L’aria è libertà, è leggerezza, è inconsistenza.
L’aria è il
nostro elemento, il fiato, la respirazione.
L’aria
è immensa, spaziosa, aperta.
L’aria è di tutti e per tutti.
Ma ne siamo proprio sicuri?
Se potessimo vedere veramente l’aria vedremo i suoi
movimenti, potremo vedere le termiche, le turbolenze, le onde, il vento.
Guardando l’aria ancor più intensamente potremmo vedere tante altre cose e capire che
la stessa non è affatto libera, non è di tutti e per tutti.
Essa è occupatissima, piena di regolamenti, leggi, divieti,
norme e occhi.
L’aria è un bene prezioso, un business, che molti vorrebbero
riservare per sé.
L’aria è come la terra, elemento di battaglie e di
rivendicazioni.
Il risultato delle rivendicazioni per l’aria è che essa
viene divisa, e non certo in parti uguali.
C’è sempre qualcuno che ne vuole un
pezzo più grande e talvolta lo ottiene, o cerca di impossessarsene.
Essa è
preziosa.
Quando qualcuno pretende uno spazio in più per sé, se lo può
aggiudicare, a patto che qualcun altro non si opponga e rivendichi le proprie
ragioni, il proprio spazio.
A quel punto inizia un gioco complicatissimo nel
quale entrano UE, EASA, Ministeri, ENAC, ENAV, Aeronautica Militare,
associazioni, detentori di servizi, AeCI e molti altri.
Il gioco finisce sempre
con un compromesso che soddisfa alcuni e scontenta altri.
I primi a patire le conseguenze del gioco sono coloro che
non siedono al tavolo e non hanno la forza di imporsi.
Essi vedranno la costante
riduzione di quello che ritengono un loro “diritto” e che rappresenta la loro
libertà.
A patirne le conseguenze saranno anche i più deboli.
Se essi non
intendono soccombere, devono essere rappresentativi.
L’unica possibilità che ha un pilota per salvaguardare la
sua aria è che la FIVL sieda al tavolo di gioco e che ne esca senza essere
bastonata, facendo valere i propri diritti.
La FIVL partecipa costantemente a
questi tavoli nei quali si discute dinorme, regole, spazi, diritti e doveri.
Da ultimo, la FIVL ha ottenuto di partecipare, con risultati
che hanno buone potenzialità, al tavolo del nuovo DPR 404, la nostra legge
fondamentale.
Abbiamo fatto sentire la voce dei piloti di volo libero,
spiegando anche a coloro che non ci conoscevano, pur avendo pretese di imporci
le regole, che cosa facciamo, come lo facciamo e quali sono le nostre esigenze
vitali.
Come abbiamo potuto fare questo?
Con tre elementi fondamentali: Lavoro, Rappresentatività,
Denaro.
FIVL mette in campo gratuitamente un’ enorme mole di lavoro
grazie ad ore ed ore di studio, redazione di documenti, lettere,pareri,
partecipazione a riunioni (spesso a Roma) ecc.
FIVL è rappresentativa di quasi 5 mila iscritti (che nel
nostro mondo significa un numero apprezzabile) e, fra non molto, di unbuon
numero di aeroclub locali (che in seno ad AECI significa avere un peso notevole
nell’Ente).
FIVL può spendere il denaro necessario per muoversi perché
chi partecipa, pur non guadagnando un Euro, almeno viene spesato dei viaggi.
I risultati di questo lavoro sono per tutti i piloti di volo
libero: per quelli che sostengono la Federazione e per quelli che la fanno
sostenere agli altri, perché per loro il concetto di aria rimane poetico ed
indefinito.
Com’è facile professarsi poeti
con l’intenzione di non mettere mani al portafoglio!
L’etere è anche il luogo invisibile nel quale passano le
comunicazioni.
Ancora una volta la FIVL cerca di risolvere, con i medesimi
mezzi, il problema delle comunicazioni radio.
Quasi certamente lo farà: è solo
questione di tempo e di sostegno, ma le basi del lavoro sono state
gettate.
Anche per il 2009 tutti i piloti sono chiamati a dare il
loro contributo alla Federazione per tutelare la loro aria e dare spazio alla
loro passione.