Una traccia per l’Italia: Pierandrea perde la cartina
Difficile lasciare l’Abruzzo, non solo per la meteo un poco ostile, ma soprattutto per la calda accoglienza dei piloti locali.
“Abruzzese, forte e gentile!” dice il proverbio e non serve aggiungere altro.
Poi c’è il mal di schiena che ha trasformato il volo bivacco più in bivacco che volo. Traduzione: Pierandrea è rimasto a terra alcuni giorni, adeguatamente assistito. A volte sembra star meglio, altre no. Poi s’è rimesso in volo.
Difficile lasciare l’Abruzzo, dicevo, in particolare Teramo, città antichissima, principale centro urbano degli antichi Pretuzi, alla quale forse i Fenici diedero il nome di Petrut, cioè “luogo elevato e circondato dalle acque”. Popoli pratici e concisi questi Pretuzi e Fenici: con una sola parola riuscivano ad esprimere un intero concetto! Proprio come troviamo oggi nelle nostre leggi …
Invece, resta difficile da spiegare come siano riusciti a fondare una città ai piedi di un Gran Sasso. Infatti la logica vuole che un sasso, per quanto grande possa essere, sarà sempre più piccolo di una città.
Ai fondatori seguirono i Romani che la chiamarono Interamnia Urbs Praetutiorum, includendo il circondario, cioè “città tra i due fiumi” che sono poi il Tordini ed il Vezzola. Già meno concisi dei fondatori.
Saccheggiata dai Visigoti, conquistata dai Longobardi, contesa tra Normanni e Duchi di Puglia, salva per miracolo dalla dominazione bergamasca … va beh! non è che posso scrivere tutta la storia di Teramo. Comunque alla fine si sono insediati i Te-ramarri, popolazione nomade di probabile origine extraterrestre, dalla caratteristica carnagione verde, divenuta stanziale dopo la scoperta della buona cucina abruzzese (foto tavolata). Li potete vedere in una rara immagine a lato, alle spalle di Claudio Cargini (spero sia lui!), autore di un bellissimo articolo sul sogno di Patrucco che potete leggere qui
Insomma, come al solito sto divagando ed abbiamo perso di vista Pierandrea che nel frattempo si è rimesso in volo. Dopo il Gran Sasso ha superato Tocco di Casauria, il Morrone, la Maiella, Sulmona ed è atterrato a Gioia dei Marsi e Trasacco. L’itinerario ve lo butto qui a casaccio. Tanto potete leggere il diario giornaliero al solito posto, vale a dire pagina FB o il sito dell’XKAP. La zona più o meno quella che riporta la cartina e sotto aggiungo il percorso fino ad oggi.
Nel frattempo accade il fattaccio: mentre sta volando tra le nubi, inopinatamente dispiega la cartina per calcolare i chilometri da percorrere fino alla prossima birreria, quando un improvviso colpo di vento gliela strappa dalle mani. Non si riuscirà più a ritrovarla, neppure sguinzagliando le due efficienti ed appositamente addestrate unità cinofile che potete ammirare nella terza foto insieme allo staff di Pierandrea.
Che sia andata più o meno così, forse più meno che più, fatto sta che ora il trasvolatore è rimasto senza la cartina FIVL, quella che riporta tutti i decolli in Italia, in balia delle Correnti Ascensionali … no!, forse faccio confusione.
Qualcuno gliene può prestare una?
Nel caso contattate lo staff, non le unità cinofile.
Grazie a tutti ed a presto
Gustavo Vitali, u.s. FIVL
Ah, dimenticavo ... grazie a tutti gli accompagnatori che mi stanno inviando il loro nome e club. Spero di farne buon uso.
Per ogni informazione, lo staff del X-Kap 1111 è a vostra disposizione:
Maurizio Bolzoni – mauriziobolzoni (AT) gmail.com - 335 8059244
Pietro Borghesio – pietro.borghesio (AT) libero.it - 342 5172866
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