Meglio pilota o calciatore?
Di recente la Fiorentina si è imposta per 2 a 0 durante una partita amichevole contro la squadra del Carpi,
rappresentativa della cittadina emiliana nota, tra l’altro, per aver dato i natali a Paolo Lancellotti che fu il batterista dei Nomadi dal 1969 al 1990. Ma questo dettaglio non ha nulla a che vedere con quanto voglio raccontare.
La partita era in corso allo stadio Cesare Benatti di Moena in Trentino, capacità 1500 posti, quando nel bel mezzo del campo atterra un parapendio.
Il giornalista, tanto per cambiare, descrive il pilota come “temerario e spericolato appassionato di sport estremi” e, prontamente corretto dai lettori, scambia il parapendio per un deltaplano, ma questo non è grave. Infatti, perfino l’ufficio stampa dell’AeCI, quando ha preteso di occuparsi in prima persona delle nostre nazionali, ha scambiato il deltaplano da volo libero con un deltaplano a motore e la tristissima immagine è apparsa sulla stampa nazionale (vedi foto sotto). A dire il vero, neanche questo è affatto grave, perché furono talmente poche le testate che hanno ripreso il comunicato di AeCI che quasi nessuno se n’è accorto. Ci siamo salvati in corner.
Per tornare al succo della notizia prima che divaghi ancora, il pubblico pare abbia apprezzato il divertente siparietto, sottolineando la manovra del parapendio con applausi ed altro, manovra che avrebbe avuto, quindi, poco di temerario, salvo il fatto che un parapendio non avrebbe dovuto trovarsi lì. E qui finisce quanto ho appreso casualmente da internet alcuni giorni or sono.
Tuttavia voci di corridoio, non accertate in quanto non sono riuscito ad identificare da quale corridoio provenissero, riferirebbero che il pilota è finito agli arresti per non aver pagato il biglietto, ma neppure questo sarebbe poi tanto grave. Infatti, sembra che l’evoluzione in atterraggio abbia convinto uno dei due allenatori a trovargli un posto in squadra, non si capisce in base a quale criterio. Palleggio aereo?
Ovviamente ci ho ricamato sopra un attimino. Grazie per la sopportazione.
Gustavo Vitali, u.s. FIVL
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