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Ex aequo all’ultima boa: Donini padre e figlio campioni italiani di parapendio 2016

cornizzolo 2016 sabbioni logoRisultato straordinario alla Cornizzolo Cup Campionato italiano di parapendio 2016:

cornizzolo cup femminile open
cornizzolo cup maschile italia

Luca Donini e suo figlio Nicola, sono saliti entrambi sul podio più alto guadagnandosi ex aequo il titolo di Campioni d’Italia.

Come quasi tutti i migliori piloti del mondo, Luca non è un professionista del volo, di mestiere fa l’albergatore a Molveno ed in passato ha già vinto il titolo di campione mondiale e due volte di campione europeo, mai quello italiano. Nicola, che ora ha solo 20 anni, aveva già conquistato il titolo italiano assieme a quello di campione d’acrobazia nell’edizione del 2013. I due hanno lottato per tutta la settimana di gare nelle posizioni di testa in un serrato confronto.

Nicola aveva vinto due manche ed era leader di classifica. Le previsioni meteorologiche dell’ultima giornata davano un possibile sviluppo di temporali nel tardo pomeriggio; per questa ragione, è stata stabilita una manche di 72 km, breve come lunghezza, ma tutta sull’ondulato suolo brianzolo, ed a ridosso della fascia pedemontana, perciò veloce, ed anche molto difficile e tattica. Con un pugno di piloti a breve distanza in classifica era prevedibile che qualcuno volasse aggressivamente d’attacco per giocarsi il tutto per tutto.

Ed è stato così che l’altoatesino Joachim Oberhauser ha finito per dover atterrare a due terzi del percorso compromettendo il suo secondo posto di classifica generale; mentre, il meranese Aaron Durogati è riuscito a fare uno splendido arrivo in solitaria guadagnando molte posizioni, arrivando terzo sul podio. Di rincalzo a lui ad un minuto e mezzo è arrivato Luca Donini e nove minuti dopo, quindicesimo, suo figlio Nicola.

L’opinione comune è che Nicola controllasse la gara, ma psicologicamente non considerasse il padre come un suo avversario, questo lo avrebbe portato a volare in modo appena meno determinato nei suoi confronti, lasciandogli lo spazio per una rimonta. Poco male, per la felicità di tutti: pubblico e loro avversari, i due portano a casa un meritatissimo doppio titolo in uno dei campionati più emozionanti di sempre, stabilendo anche quello che è un vero e proprio record difficilmente eguagliabile in qualunque disciplina sportiva.

Per la classifica generale femminile: vince la giapponese Nao Takada seguita dalla venezuelana (con padre italiano) Joanna Di Grigoli ed il titolo italiano femminile viene assegnato per la decima volta alla milanese, ma lecchese d’adozione, Silvia Buzzi Ferraris, che ha gareggiato tutta la settimana con il forte handicap di una infrazione ad una spalla. Seconda la Lecchese Sara Brambilla, una principiante delle gare che ha fatto una prestazione di tutto rispetto; terza Lucrecia Chiartano.

Per la classe sport il titolo va al trentino Mauro Maggiolo, seguito da Manuel Grandi e Diego Ardissone.

Un’altra volta il Trentino Alto Adige mostra un forte vivaio di giovani e la sua supremazia in questo sport, anche se, proprio dal lato opposto della penisola, si vede una progressione costante tra i piloti siciliani, un aspetto incredibile se si pensa che il parapendio si potrebbe considerare una disciplina alpina.

In cinque manche di gara sono stati volati poco meno di 400 km totali e si può stimare che i 125 partecipanti abbiano percorso in volo una distanza complessiva di oltre 30.000 km senza alcun incidente. Un risultato invidiabile per qualunque genere di veicolo su ruote.

L’addetto stampa:
Giorgio Sabbioni - press (AT) cornizzolocup.com – 348 7934144

filmati ed immagini (no copyright) - Sito ufficiale dove sarà possibile seguire in tempo reale l’andamento della gara.

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27 maggio

Tappone record alla Cornizzolo Cup. La famiglia Donini ancora in testa

Quarta manche valida sulla distanza record di 102 km, alla Cornizzolo Cup campionato italiano di parapendio, con un percorso che praticamente faceva un giro e mezzo di tutta la Brianza.

 Le previsioni erano molto favorevoli ed il direttore di gara ha deciso per una manche lunga e selettiva. Una volta tanto il mestiere del meteorologo si è dimostrato molto più simile a quello di un matematico piuttosto che a quello di un indovino e già dal primo mattino è stato chiaro per tutti che la giornata sarebbe stata una di quelle “giuste”.

Infatti, a riprova dell’esattezza di quanto previsto, poco prima del decollo sul Cornizzolo si è staccato un potente dust devil (diavolo della polvere), termine inglese che indica quei vortici d’aria che alzano colonne polverose direttamente dal suolo. Il vortice, che ha spazzato tutto il crinale della montagna, ha creato non poco scompiglio tra le vele distese sul prato, attorcigliandole come stracci da strizzare e sollevandole sbattendole qua e là come cenci al vento. Quello che ha avuto la peggio è stato un giubbotto giallo che, gonfiato dall’aria come un palloncino, è stato sollevato in volo per una cinquantina di metri e trascinato verso la vetta del monte.

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La manche è stata di elevato livello tecnico con ampi tratti di pianura che hanno sgranato il gruppo e rimescolato la classifica. Il primo all’arrivo è stato nuovamente il messicano Manuel Quintanilla, che ha condotto la gara costantemente in testa per oltre 100 km. Per fare un esempio comprensibile: si immagini un ciclista che vada in fuga solitaria per 100 km e riesca a distaccare tutti di sei minuti. Per il ciclista si tratta di un enorme impegno fisico, per il pilota è una questione di impegno mentale e capacità di interpretare il terreno e l’aria.

Dopo Manuel sono arrivati Alberto Vitale ed il francese Luc Armant. La testa di serie: Luca Donini, che insieme a suo figlio Nicola lottava per il titolo, per un po’ di sfortuna ha “bucato” a pochi km dall’arrivo, espressione gergale che indica il pilota costretto ad atterrare prima di completare il percorso, mentre Nicola è arrivato con 15 minuti di ritardo dai primi.

Secondo il pensiero comune, normalmente questo comprometterebbe la loro classifica, ma nel volo libero il regolamento consente di escludere quella su quattro manche in cui si è fatto il risultato peggiore, proprio per compensare l’eventuale colpo di sfortuna. Come conseguenza, la classifica attuale vede invariata la classifica assoluta: in testa è sempre Nicola Donini, seguito da Luca Donini e Joachim Oberhauser

Per la classifica femminile dopo la revisione ufficiale: prima di manche è la svizzera Nanda Walliser seguita a soli tre punti da Silvia Buzzi Ferraris mentre la giapponese Nao Takada, arrivata terza, rimane leader incontrastata ellai classifica generale.

L’addetto stampa:
Giorgio Sabbioni - press (AT) cornizzolocup.com – 348 7934144

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Classifica maschile provvisoria: 1 Nicola Donini (Italia) - 2 Luca Donini (Italia) - 3 Joachim Oberhauser (Italia) - 4 Luc Armant (Francia) - 5 Aaron Durogati (Italia)

Classifica femminile provvisoria: 1 Nao Takada (Giappone) - Joanna Di Grigoli (Venezuela) - Silvia Buzzi Ferraris (Italia) - Nanda Walliser (Svizzera) - 5 Rasa Grigoraitiene (Lituania)

26 maggio.

Manche facile ma non troppo al campionato italiano di parapendio, vince Marco Littamé

Terza manche valida, alla Cornizzolo Cup, campionato italiano di parapendio sul percorso: Monte Tesoro (sullo spartiacque tra la provincia di Bergamo e quella di Lecco), per poi attraversare tutta la base del triangolo lariano raggiungendo la boa Coppola del faro di Brunate. I piloti dovevano poi tornare alla boa Excalibur del monte Barro, per poi discendere a quella Alp Station di Colle Brianza ed infine arrivare al goal Promemoria a Suello.

Un volo di 83 km tutto sommato non difficile ed alla portata di molti piloti di media abilità, ma la vera difficoltà sarebbe arrivata un po’ dopo lo start, quando la prevista copertura di altocumuli avrebbe messo in ombra tutta la zona provocando la scomparsa dell’attività termica. Tirate le somme, bisogna dire che il direttore di gara aveva visto giusto: quello che in apparenza sembrava un tema di gara non certo da campionato italiano, alla fine ha fatto selezione rimescolando un po’ la classifica.
Il vero eroe della giornata è stato il torinese Marco Littamé che ha condotto in testa per quasi 70 km sugli 83 di gara; ripreso dal gruppo degli inseguitori a pochi km dall’arrivo, quando ha trovato una zona d’ombra che lo ha costretto a sfruttare le ascendenze più deboli per rimanere in volo. Alla fine Marco è arrivato quarto, preceduto dal messicano Manuel Quintanilla, seguito dai “soliti noti”: Luca Donini e Joachim Oberhauser.
Ma fortunatamente, in questo sport la classifica riconosce i meriti di chi si è fatto carico di tirare il gruppo, assegnandogli un bonus di “leading point” ed a lui è andata la vittoria di tappa, mentre, per la classifica femminile, la giapponese Nao Takada è arrivata ancora una volta prima. La classifica generale, dopo tre task vede, nell’ordine: Nicola Donini, suo padre Luca ed il meranese Joachim Oberhauser.

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Classifica maschile provvisoria: 1 Nicola Donini (Italia) - 2 Luca Donini (Italia) - 3 Joachim Oberhauser (Italia) - 4 Christian Biasi (Italia) - 5 Marco Littamé (Italia)

Classifica femminile provvisoria: 1 Nao Takada (Giappone) - Joanna Di Grigoli (Venezuela) - Silvia Buzzi Ferraris (Italia) - Nanda Walliser (Svizzera) - 5 Rasa Grigoraitiene (Lituania)

 

25 maggio

Manche “mondiale” al campionato italiano di parapendio, Nicola Donini al comando

Seconda manche valida, il 25 maggio, al campionato italiano di parapendio su un percorso molto tecnico di 102 km, degno di una coppa del mondo, che ha fatto una forte selezione.

Per tutta la giornata era previsto bel tempo, ma nel parapendio tutto è relativo, ed il passaggio di una velatura di nubi d’alta quota ha schermato parzialmente l’irraggiamento solare, smorzando quella che in termini tecnici si chiama attività termica, che si può definire il motore che sostiene i parapendio in volo, cioè le correnti ascensionali d’aria calda.

Sta di fatto che, con poca potenza del motore (poca aria calda), per rimanere in aria, oltre che bravi, bisogna essere anche fortunati. In queste condizioni fare un percorso che abbracciava quasi totalmente il campo di gara, andando dalla boa ‘Coppola’ del faro di Brunate fino al vertice del triangolo lariano a toccare quella Geomag del San Primo e poi, con un gran traverso obbligato, scendeva a sud/est fino alla Roncola per poi ritornare a Suello, con il sole di oggi è stato molto difficile anche per i più bravi. E’ stato così che numerosi piloti impossibilitati a proseguire nel percorso sono poi andati ad atterrare per i prati di tutta la Brianza, dando un gran daffare agli autisti addetti ai recuperi.schermato parzialmente l’irraggiamento solare, smorzando quella che in termini tecnici si chiama attività termica, che si può definire il motore che sostiene i parapendio in volo, cioè le correnti ascensionali d’aria calda.

Dopo oltre tre ore di gara, abbiamo visto arrivare un solitario Nicola Donini che molto alto andava a fare l’ultima boa fissata proprio sul decollo. Nicola ha preceduto di oltre dieci minuti il gruppo dei migliori: Joachim Oberhauser, Marco Busetta e suo padre Luca Donini.

Prima per la classifica femminile e diciottesima in quella generale, ancora una volta la giapponese Nao Takada. Minuta, schiva, cortese e bianca di carnagione come vuole la tradizione, ma anche con una bravura da far invidia a molti uomini, se si pensa che essendo leggera è penalizzata dall’uso di una vela taglia small, che è meno performante, inoltre, al contrario di quasi tutti gli altri, non vola con una vela da gara ma con quella che si potrebbe definire una ‘granturismo’. La seguono sull’arrivo: la venezuelana Joanna Di Grigoli e la nostra Silvia Buzzi Ferraris. A riprova della dura selezione, l’ultimo pilota che è riuscito a completare il percorso è arrivato un’ora e 23 minuti dopo Nicola.

Prematuro fare pronostici, le gare di volo non sono corse in pista, basta un briciolo di sfortuna e quella che era una vittoria sicura si può trasformare in pochi minuti in una clamorosa débâcle.

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Classifica maschile provvisoria: 1 Nicola Donini (Italia) - 2 Joachim Oberhauser (Italia) - 3 Luca Donini (Italia) - 4 Christian Biasi (Italia)

Classifica femminile provvisoria: 1 Nao Takada (Giappone) - Joanna Di Grigoli (Venezuela) - Silvia Buzzi Ferraris (Italia) - Nanda Walliser (Svizzera)

 

24 maggio 2016

Decolla la Cornizzolo Cup - Italian Paragliding Open 2016, giorno 2

Passato il maltempo di lunedì 23 maggio, che con i venti tempestosi aveva flagellato

il monte Cornizzolo, il mattino di martedì si presentava con cielo limpido e visibilità illimitata, ma anche con un forte vento settentrionale, residuo della perturbazione, che rendeva molto pericoloso volare.
Tuttavia, le previsioni meteorologiche facevano intravedere delle deboli possibilità che il vento calasse e di conseguenza la giornata diventasse volabile.
Il direttore di gara, Pietro Bacchi, stabiliva allora di salire tutti al decollo ed attendere là, fiduciosi che le condizioni migliorassero. Per la commissione sicurezza dei piloti, l’obiettivo principale era stabilire una task che in primo luogo fosse sicura e poi anche divertente. Solo nel pomeriggio il vento è calato definitivamente regalando a tutti una giornata di rara bellezza.
I 125 piloti sono decollati in un cielo limpido con visibilità illimitata che spaziava dal Monviso all’Appennino parmense, per la meraviglia dei piloti stranieri. Le condizioni si sono dimostrate eccezionali, con lo stormo dei concorrenti che in breve tempo si è raccolto a girare in aria a quasi 3000 metri di quota sopra la montagna.
La manche è stata tracciata sulla Brianza raggiungendo le boe di Inverigo e Monticello Brianza, per un totale di 76 km di volo. La classifica finale ha visto la predominanza dei piloti altoatesini: primo è arrivato il ventenne Nicola Donini di Molveno, un ‘figlio d’arte’ ed uno dei più promettenti giovani Italiani; Nicola era tallonato da suo padre, Luca Donini, già campione mondiale e due volte campione europeo; terzo, il sudtirolese di Termeno Joachim Oberhauser.
Luca, intervistato sulla prestazione di suo figlio, che lo ha preceduto per un soffio, ha dichiarato: “Questa volta ha condotto una gara all’attacco ma con buonsenso, senza rischiare eccessivamente, al contrario del suo solito, quando, a causa della sua irruenza, compie gravi errori tattici che lo penalizzano molto”.
Per la classifica femminile: prima è arrivata la piccola ma determinata pilota giapponese, Nao Takada, seguita dalla più volte campionessa italiana Sivia Buzzi Ferraris che vola con l’handicap di una piccola frattura alla spalla a causa di una caduta in bici; terza, la venezuelana Joanna Di Grigoli.
I risultati di questa prima manche non si discostano dal pronostico dei più favoriti per il titolo, ma la settimana è ancora lunga e nel volo è frequentissimo che le classifiche vengano radicalmente sovvertite.

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