Il volo libero va “Stretto” ai mostri
Tra i primi a passare un guaio da quelle parti c’era stato quel poveretto di Ulisse.
Non che l’eroe omerico dell’Odissea fosse nuovo a brutte esperienze, perché quanto a disgrazie il nostro non si era fatto mancare nulla: guerre, tempeste, naufragi, filtri di maghe, canti delle sirene, ciclopi e altro ancora. Una vita d’inferno. Alla fine ci si erano messi pure quei mascalzoni dei Proci a saccheggiargli la dispensa e insidiargli la moglie Penelope mentre il pover’uomo era lontano da Itaca catapultato da una scalogna all’altra. Vatti a fidare degli amici …
Tutto sommato tra Scilla e Cariddi se l’era cavata con perdite sopportabili, ma i miti tremebondi del mostro che divorava chi gli capitava a tiro, cioè Scilla, e del collega sulla sponda siciliana lesto ad affondare le navi di passaggio avevano lasciato il segno. Le superstizioni poi avevano fatto il resto, tanto che nei secoli successivi tutta una folla di naviganti per il mare nostrum si era tenuta prudentemente alla larga dai due delinquenti.
Oggi le due inquietanti creature si sono riciclate in altrettante splendide località e non fanno più paura a nessuno. Ma intanto attraversare lo Stretto aveva continuato a rappresentare un problema: prima a remi e a vela, venti e correnti permettendo, poi con i piroscafi a vapore. Qualcuno c’è riuscito pure a nuoto e senza finire nelle fauci dei cattivi. Infine sono arrivati traghetti e ferry boat e tutti quanti sulle due sponde hanno tirato un sospiro di sollievo. Meno davanti alle biglietterie. D’altronde è risaputo come noi italiani siamo un popolo di santi, poeti e, prima che Schettino ci rovinasse il curriculum, lo fummo anche di navigatori.
Subito dopo si è fatta strada la prospettiva di una soluzione più facile, senza far code all’imbarco portafoglio alla mano, o desistere in caso di mare grosso: un ponte sopra lo Stretto o un tunnel sottomarino. Progetti a cascata per l’una e per l’altra soluzione sono piovuti fin dal 1870, tutti senza nulla di concreto.
Non che quella del tunnel navighi a gonfie vele, ma pare che la prospettiva del ponte sia bella e affondata. Il progetto sarebbe stato quello di un ponte sospeso, 3.300 metri di campata principale, la più lunga al mondo.
È rimasto “sospeso” di nome e di fatto, visto che non è mai stato gettato un solo metro di cavo portante. In compenso abbiamo accumulato chilometri di studi di fattibilità, miglia di analisi statiche, sismiche, componentistiche, leghe di disquisizioni costi-benefici. Il tutto tra gli immancabili fiumi di inchiostro sulla stampa, oceani di pagine web e diluvi di bla, bla, bla nei talk show di turno in un mare di promesse elettorali, tanto che non si è capito più chi fossero i veri mostri. Qualcuno della zona ha cominciato a rimpiangere le Scilla e Cariddi dei bei tempi andati. Ma questa è un’altra storia.
Alla fine si sono messi di mezzo pure quegli scavezzacollo dell’associazione dilettantistica Parapendio Pizzo con il loro insano proposito di attraversare lo Stretto di Messina legati sotto i loro stracci multicolori. Apriti cielo!
L’evento, presto allargato all’intera Italia e pure fuori, sarebbe dovuto avvenire dal 4 al 14 maggio 2019. Gli organizzatori, con preveggente tempismo e nel pieno rispetto delle norme, avevano richiesto i pareri necessari all'ENAV fin dal settembre 2018, con ben 7 mesi di anticipo, perché la zona da trasvolare rientra in uno spazio aereo controllato. Lodevole, ma non troppo: si erano dimenticati di fare i conti con la burocrazia.
Con tutta calma, il parere, per altro positivo, viene consegnato da ENAV solo il 9 aprile 2019, a meno di un mese dall'evento, quando ormai erano scaduti i termini di 45 giorni d'anticipo previsti per la valutazione successiva da parte di ENAC e per la divulgazione del NOTAM a tutta la comunità del volo. Cosicché ENAC rimanda tutti al ferry boat.
Nessuno dietro le scrivanie dei due enti si è preoccupato che molti piloti si stavano preparando a raggiungere Reggio Calabria dall'estero e da mezza Italia; di fatto si è creato un danno d'immagine alla regione e un danno economico al territorio che li avrebbe ospitati.
In parole povere, da una parte ci sono burocrati che rispondono quando fa comodo loro, dall’altra colleghi che applicano rigidamente le norme e guai a sgarrare.
E i cittadini?
Ulisse dall’Ade ha commentato: “Lo sapevo io che i mostri esistono davvero!”
Gustavo Vitali
Organizzazione:
asd Parapendio Pizzo - flying turkeys – gruppo facebook
asd Parapendio Pizzo Tandem Fly – pagina facebook - sito
L’annuncio della manifestazione - I'annuncio dell’annullamento
Sulla stampa:
Il Lametino: Prima trasvolata ufficiale dello Stretto di Messina in parapendio dal 4 al 12 maggio
Messina Ora: Dal 4 al 12 maggio la trasvolata ufficiale dello Stretto con il parapendio
Corriere della Calabria: La burocrazia “annulla” la trasvolata dalla Calabria alla Sicilia
Tempo Stretto - Con il parapendio in volo sullo Stretto di Messina
ndr: quanto scritto rappresenta un parere personale dell'autore